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LA SCHIAVITU' DELLE DONNE
”La sottomissione della donna infatti ha un’origine remotissima nel tempo ed è fondata sull’inferiorità muscolare rispetto all’uomo: in sostanza, essa ha la stessa origine del sistema schiavistico. In una moderna società civile, nessuna considerazione di giustizia e di convenienza sociale può ammettere però la subordinazione perpetua di un essere umano, sia donna o schiavo, a un altro essere umano.
Tuttavia solo una minoranza di donne si batte attivamente per i propri diritti, e questo dipende dal fatto che tutte sono condizionate fin dalla nascita da un’educazione che reprime e svilisce la loro personalità, e che le avvia alla totale sottomissione. Così gli uomini si sono assicurati delle schiave fedeli e persino devote; così il matrimonio è l’unica forma di schiavitù legalizzata dalla società civile. L’emancipazione femminile è richiesta ormai in primo luogo da un’esigenza di giustizia e moralità; in secondo luogo anche dalla considerazione utilitaristica del vantaggio che avrebbe l’intera società liberando le energie e gli intelletti femminili.”
John Stuart Mill, filosofo ed economista britannico, dall’opera La schiavitù delle donne del 1869
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