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LA DIDATTICA MULTIMEDIALE
Uno dei requisiti fondamentali per poter cominciare a
pensare in modo costruttivo alle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione
nell’ambito della didattica, è quello di
considerarle a tutti gli effetti delle tecnologie cognitive,
ovvero delle tecnologie che hanno
implicazioni profonde nei processi cognitivi delle
persone che le utilizzano.
La scrittura viene considerata addirittura
responsabile della nascita di un nuovo modulo percettivo, la visione
alfabetica, a sua volta generatrice dell’intelligenza sequenziale,
ovvero l’intelligenza sviluppatasi a seguito dell’acquisizione di abilità e
abitudini alla lettura, in opposizione a quella simultanea, intelligenza
tipica delle società a cultura orale.
Anche le attuali tecnologie dell’informazione e della
comunicazione si configurano come tecnologie della mente e come tali devono
essere considerate dalla scuola, visti i profondi riflessi
che esse hanno sullo sviluppo di differenti forme di
pensiero e di conoscenza rispetto al libro stampato.
Se da un lato la perdita di forme di sapere viene
imputata alle nuove tecnologie, dall’altro se inserite
all’interno di una cornice di senso, consentono un
notevole valore aggiunto al processo di insegnamento-apprendimento.
L'esigenza di alleggerire il carico culturale e
materiale della nostra scuola è un invito a proporre, contesti didattici
all'interno dei quali apprendere sia un’esperienza piacevole e gratificante.
In particolare, gli strumenti multimediali sono
estremamente motivanti per bambini e
ragazzi, perché non hanno affatto odore di scuola,
danno loro il senso di disporre di risorse
per il saper fare e consentono di non disperdere, ma
valorizzare, in un quadro intellettuale
più strutturato, forme di intelligenza intuitiva,
empirica, immaginativa, assai diffuse tra i
giovani”.
Attraverso le nuove tecnologie si modifica
l'attitudine del soggetto ad apprendere. Le nuove
tecnologie, infatti, pongono in uno stato per cui non
si è nell'attitudine di apprendere qualcosa,
bensì nell'attitudine di interagire.
Ciò costituisce un mutamento epocale, poiché le
attitudini dei giovani, che si presentano all'offerta formativa, sono fondate
sull'interazione. Le nuove tecnologie inducono gli studenti a pensare che il
processo di modificazione è gestito da loro stessi.
La connessione tra i saperi, collegati alle reti, è
ciò che fa assumere un senso molto più ampio alla didattica. Le reti, per
esempio, offrono la possibilità di istruzione a distanza, di istruzione
collettiva; esse permettono di costituire una sorta di autore collettivo, che
viene contemporaneamente ad essere il tutore e lo studente.
Attualmente assistiamo ad un intreccio continuo tra
vecchie tecnologie della comunicazione e nuove tecnologie, tra vecchie forme di
trasmissione del sapere e nuove modalità di invenzione e di scoperta del sapere
e di apprendimento del sapere.
Studiando per anni il cervello e i suoi meccanismi
Gardner ha scoperto l'esistenza di otto diversi tipi di intelligenze, sei in
più rispetto alle due prese in considerazione dai test standard per la
valutazione del QI (quella linguistica e quella logica). Le nuove tecnologie
sono in perfetta sintonia con queste intelligenze multiple: permettono,
infatti, di gestire il materiale di studio secondo punti di vista diversi, quelli
suggeriti dalle diverse intelligenze multiple.
Tutti noi siamo dotati di queste diverse intelligenze
ma non esistono due persone che abbiano esattamente la stessa combinazione di
intelligenze. In questo aspetto entra in gioco la didattica multimediale attraverso
la quale è possibile cercare di capire le intelligenze dei bambini e
personalizzare, individualizzare in modo specifico la didattica. Questa
impostazione introduce l’uso della multimedialità come didattica capace di
differenziare l’insegnamento a partire anche dallo stesso materiale. Attraverso
la tecnologia si può individuare il curriculum, i materiali, gli argomenti
offrendo agli studenti molti modi di studiare e molti modi di padroneggiare il
materiale.
Dunque le nuove tecnologie digitali sono strumenti
molto efficaci per potenziare le eventuali carenze relative ad una delle otto
intelligenze multiple. In questo senso esse possono garantire, appunto, una
educazione personalizzata.
La
più grande promessa della tecnologia è quella di individualizzare l'educazione.
Quello che avviene con la multimedialità è l’uso
combinato dei sensi. Quelli suscitati dal testo e quelli agiti direttamente per
la percezione di un ambiente immersivo: attraverso l’ambientazione
tridimensionale, il suono stereofonico, le immagini ad alta definizione, l’uso
del mouse o del joystick ci sentiamo parte dell’ambiente tanto da immaginarci
realmente immersi in esso.
I nuovi lettori sono degli iperlettori, che si
spostano dentro al testo con il mouse, alla ricerca di modalità individuali di
comprensione e di lettura, poiché le nuove forme di lettura danno ascolto a
ciascuno, dentro alle quali ciascuno a suo modo trova una voce.
Sono i sensi che ci fanno muovere dentro a questo
ambiente divenuto immersivo.
È attraverso di essi che ci orientiamo in un percorso
che diviene personale e multisensoriale.
Infatti l’esperienza di lettura e apprendimento
evocata dal testo scritto, con le nuove forme del comunicare diviene
contemporaneamente fantastica e concreta: attiva un pensiero immaginativo e
nello stesso tempo sollecita i sensi che partecipano alla costruzione della
realtà immaginata.
Il bambino che si avvicina ad un prodotto
multimediale, si espone all’integrazione dei sensi: vista, udito, tatto sono
contemporaneamente coinvolti nella lettura e nella comprensione. Con essi e
attraverso l’interattività degli strumenti, il lettore partecipa alla
costruzione del significato.
Il passaggio dal mono-media (il libro) al multi-media
(il cd-rom, internet) ha modificato i classici paradigmi della lettura: da una
parte l’antica forma del libro stampato trasmette vissuti, forme di pensiero,
immagini scritte che evocano i sensi del mondo reale.
Dall’altra, la nuova forma del cd-rom e della rete
internet permettono la lettura attraverso le forme del linguaggio parlato,
scritto, verbale, cinestesico, che stimolano direttamente i sensi
dell’utilizzatore. I sensi divengono
allora protagonisti di nuovi modi di lettura delle informazioni. Ne consegue
che cambiano le modalità di apprendimento-insegnamento, e cambiano le
modalità di acquisire e organizzare le informazioni.
Abbiamo quindi visto che le tecnologie in fondo non
sono così lontane dall’essere umano.
Anzi se utilizzate nel modo corretto sono in grado di
aiutare l’individuo a sviluppare le sue
capacità cognitive ma compreso questo, è bene
sottolineare come molte persone e in
particolare gli studenti che si avvicinano per le
prime volte a questi nuovi strumenti come i
computer,
per fini didattici, possono incontrare qualche difficoltà.
BIBLIOGRAFIA
- Beeland
W. D. Jr, Student engagement, visual
learning and technology: can interactive whiteboards help?, Annual Conference of the Association of
Information Technology for Teaching Education, Trinity College, Dublin,
2002.
- McLoughlin C., Visual
Thinking and Telepedagogy, in R. Kevill, R. Oliver & R. Phillips
(Eds.), What works and why, Atti
della 14ma Conferenza Annuale della Australian Society for Computers in
Learning in Tertiary Education (pp. 403-417), Perth Curtin University, 1997.
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