giovedì 2 maggio 2013

LE SCOPERTE GEOGRAFICHE

cronologia.leonardo.it
www.youtube.com
www.youtube.com
www.youtube.com 



LE SCOPERTE GEOGRAFICHE

N.B. Questo argomento va studiato utilizzando un atlante geografico o un mappamondo.

Le ragioni delle scoperte geografiche

L’Europa scoprì nuovi continenti alla fine del Quattrocento.
Perché?
1.      Ragioni commerciali: esigenza di aprire nuove vie di traffici verso l’Oriente. Le vie che si erano sempre usate erano infatti ostacolate dall’espansione dell’impero ottomano (impero musulmano).

2.      Ragioni culturali: nel periodo del Rinascimento, l’uomo è l’artefice (cioè si costruisce da solo) del proprio destino e anche la vita terrena diventa molto importante, non solo quella ultraterrena. Questi ideali spinsero gli europei ad affrontare anche ciò che non conoscevano e di cui avevano sempre avuto paura (ad esempio, navigare l’oceano).
3.      Nuove conoscenze tecniche: la realizzazione di nuovi strumenti, come la bussola o il sestante, consentiva di determinare la posizione di un punto rispetto al nord e alle stelle. Quindi ci si poteva orientare anche in alto mare.
4.      Ragione politiche: la città di Genova e stati come il Portogallo e la Spagna avevano bisogno di trovare nuovi territori per sfruttarne le ricchezze. In questo modo potevano sostenere le crescenti spese statali.

I portoghesi in Africa e in Estremo Oriente

I mercanti portoghesi, per primi, esplorarono la costa africana alla ricerca di oro e schiavi. Sulla costa africana fondarono basi navali e fortezze, da cui partivano l’oro e gli schiavi.
I navigatori portoghesi però cercavano un passaggio verso l’oceano Indiano.
Nel 1487 Bartolomeo Diaz doppiò il Capo di Buona Speranza (in Sud Africa). Nel 1498, invece, Vasco de Gama circumnavigò l’Africa e raggiunse l’India.

L’Africa al tempo delle scoperte

L’Africa al tempo delle scoperte era abitata da popoli che avevano raggiunto diversi livelli di sviluppo. Ad esempio, in Sudan c’erano dei regni governati da sovrani islamizzati (cioè seguivano la religione musulmana), con amministrazioni efficienti, ricche capitali e una fiorente economia agricola e commerciale.
L’Africa che si affacciava sul Mediterraneo, invece, aveva fatto parte del mondo romano nell’antichità. Al tempo delle scoperte geografiche questa parte si era però islamizzata. All’attacco islamico aveva resistito solo il fiorente impero etiope (nella parte orientale dell’Africa), che era rimasto uno stato cristiano.

L’impresa di Cristoforo Colombo

Il genovese Cristoforo Colombo si era convinto che la terra fosse sferica. Pensò perciò di raggiungere le Indie navigando verso occidente, anziché verso oriente.
La monarchia spagnola finanziò il suo viaggio e nel 1492 (in agosto) partì. Il 12 ottobre del 1492 trovò sul suo percorso un’isola: egli pensava che fosse il Giappone. Si trattava in realtà delle Antille. Dietro questo arcipelago invece c’era un intero continente: l’America.
Qualche anno più tardi, fu il fiorentino Amerigo Vespucci (da cui il nome America), in un viaggio per conto dei portoghesi, a capire che si trattava di un nuovo continente.

Le popolazioni americane precolombiane

Alla fine del Quattrocento i nativi americani (cioè le popolazioni che abitavano l’America prima dell’arrivo degli europei) erano circa 80 milioni.
Le popolazioni erano molto diverse tra loro. Ogni popolazione aveva una propria organizzazione economica, sociale, politica e anche religione e costumi erano diversi.
Questo accadeva perché il territorio era molto ampio e quindi era difficile comunicare ed effettuare scambi.
Le culture native americane possono dividersi in tre grandi gruppi:
1.      le società tribali: cioè erano costituite da tribù di cacciatori, pescatori e raccoglitori (cioè raccoglievano i prodotti della terra che crescevano spontaneamente, senza coltivarli). Raramente erano allevatori o coltivatori. Possedevano pochi utensili domestici, qualche rudimentale arma. Le donne erano completamente soggette agli uomini e la società era retta dagli anziani, che avevano un potere assoluto. Talvolta praticavano il cannibalismo (cioè uccidevano e mangiavano uomini delle tribù nemiche). Seguivano una religione animistica, cioè comunicavano con gli spiriti per avere la loro protezione. Non conoscevano la scrittura.
2.      le società contadine: alcune popolazioni praticavano invece un’agricoltura piuttosto avanzata. Producevano mais, base della loro alimentazione, fagioli, zucche, peperoni e cacao. Possedevano una tecnologia artigianale complessa sia per produrre utensili domestici, che armi. La civiltà più famosa è quella dei maya, sorta nel 2000 a. C. e scomparsa verso il 900 d. C. Al tempo della conquista spagnola era quindi già scomparsa. Ci ha lasciato però i resti archeologici delle sue ricche città, situate nella penisola dello Yucatan (attuale Guatemala). I maya erano divisi in città-stato e praticavano una religione politeistica (cioè adoravano molte divinità). Era l’unico popolo precolombiano (cioè esistente prima dell’arrivo di Colombo in America) a possedere una forma di scrittura.
3.      le civiltà statali: (cioè organizzate in stati) questo tipo di organizzazione, all’epoca della conquista spagnola, apparteneva agli aztechi, che vivevano nell’attuale Messico, e agli inca, situati sulle Ande peruviane.
Gli aztechi: l’impero era diviso in province governate da un sovrano.  Praticavano un’agricoltura avanzata, basata su un complesso sistema di canalizzazioni. Costruirono città monumentali fornite di acquedotti, pur non conoscendo l’uso della ruota e la lavorazione dei metalli. La loro religione era politeista e si basava sulla divinità più importante, il dio Sole, per il quale si facevano anche sacrifici umani (si uccidevano delle persone appositamente per avere la sua protezione). L’arrivo degli spagnoli determinò la fine di questa civiltà.
Gli inca: si diffusero in un vastissimo impero (dalla Colombia al Cile). Erano governati da un imperatore venerato come un dio. Anche la loro religione era politeista. Questa civiltà era meno sviluppata da un punto di vista culturale e artistico, di quella degli aztechi. Approfittando della rivalità fra due pretendenti al trono, gli spagnoli li conquistarono con facilità.

Nessun commento:

Posta un commento