LA RELAZIONE
Si tratta di un testo che deve tracciare il bilancio
di un’esperienza o il resoconto di una ricerca.
Nella relazione prevale la componente
espositivo-informativa.
Ma è presente anche una componente persuasiva,
qualora la relazione si proponga di
influenzare una decisione.
In questo tipo di testo vanno comunque escluse
opinioni personali o tratti troppo soggettivi.
Definiamo un testo espositivo quando l’argomento di
cui si occupa non è un oggetto fisico identificabile nella realtà (raffigurabile
mediante una descrizione) né un fatto o una sequenza di fatti (rappresentabili
in una narrazione). In un testo espositivo si presentano prevalentemente idee
e conoscenze su un determinato argomento.
Tali idee e conoscenze devono basarsi su fonti documentate,
e non su una speculazione astratta di chi scrive.
Per produrre una relazione efficace è necessario:
1. procurarsi un’accurata documentazione che deve essere
messa a disposizione di chi legge;
2. cercare di ottenere la massima chiarezza
espositiva all’interno del testo;
3. pianificare una chiara distribuzione delle informazioni,
tale da rendere evidente a chi legge il percorso compiuto da chi scrive;
4. curare con attenzione l’editing; chi legge
deve sempre aver chiara l’architettura del testo per poter contestualizzare
l’informazione.
Le informazioni ricavate dalle fonti o
dall’esperienza non vanno semplicemente elencate, ma devono essere confrontate
e rielaborate.
Tra le informazioni riportate nella relazione (e in
generale nei testi espositivi) possono quindi intercorrere diversi tipi di
rapporti logici:
• parte/tutto
• generale/particolare
• causa/effetto
• classificazioni
• esemplificazioni
LA RELAZIONE - ALCUNE CARATTERISTICHE TESTUALI
Per garantire l’efficacia di una relazione vanno
tenuti in considerazione alcuni elementi di carattere testuale:
• oggettività / soggettività
Il risultato conclusivo di una relazione deve
apparire come logica conseguenza di quanto riportato nelle parti precedenti (eventuali
note personali possono essere collocate in specifiche zone, come ad esempio in
una sezione Osservazioni);
• elementi grafici e testo
Nelle relazioni di lavoro illustrazioni, tabelle e
grafici sono particolarmente adatti a sintetizzare molte informazioni; tuttavia
va ricordato che esse non sostituiscono il testo, ma lo completano e integrano.
• elenchi
Sono una risorsa utile per sintetizzare
informazioni, ma, come i grafici e le tabelle, non devono sostituirsi alle
spiegazioni e possono generare monotonia.
UNA STRUTTURA-TIPO PER UNA RELAZIONE
La gestione delle informazioni e la loro
distribuzione all’interno della relazione costituiscono forse il momento più
importante nella progettazione di una relazione.
Le parti che tradizionalmente costituiscono un
relazione sono:
1. il titolo;
2. il sommario;
3. introduzione (vengono chiariti gli obiettivi
della ricerca);
4. presentazione della situazione iniziale;
5. descrizione delle fasi di lavoro;
6. presentazione dei dati raccolti e loro
discussione;
7. conclusione;
8. bibliografia e
appendici.
LA COPERTINA DELLA RELAZIONE
Informazioni che devono essere contenute nella
copertina:
1. titolo della relazione;
2. rapido sommario del contenuto
3. autore/i della relazione;
4. coordinate per informazioni;
5. destinatario della relazione;
6. data della relazione.
AUTORI E INFORMAZIONI SULLA RELAZIONE
Vanno sempre indicati con precisione gli autori
della relazione e il nome di chi ha collaborato ad essa. Può quindi essere dedicata
una pagina specifica con queste informazioni:
1. informazioni dettagliate sull’autore;
2. informazioni riassuntive sulla relazione
L’INTRODUZIONE DELLA RELAZIONE
Informazioni che devono essere contenute
nell’introduzione:
1. introduzione generale (campo d’indagine della
relazione);
2. obiettivo della relazione e suoi destinatari;
3. documentazione.
LA RELAZIONE – IL PROCESSO DI SCRITTURA
Quando si produce un testo complesso, come una relazione,
è indispensabile pianificare accuratamente il lavoro.
La fase di progettazione del testo deve comprendere queste
operazioni:
• analizzare il compito di scrittura da svolgere;
• raccogliere le idee sull’argomento;
• organizzare le idee;
• elaborare una scaletta.
Per raccogliere le idee sull’argomento possiamo ricorrere
a due tecniche:
• la lista, che consiste nello scrivere di getto,
una dopo l’altra, tutte le idee che ci vengono sull’argomento, senza preoccuparsi
se tutte siano esattamente pertinenti; >>>
• il grappolo associativo, che consiste nello
scrivere al centro di un foglio l’idea principale e collegare ad essa tutte le
altre idee che ci vengono in mente.
Per organizzare le idee dobbiamo
• riunire quelle presenti nella lista o nel grappolo
in gruppi omogenei;
• distinguere le idee principali e quelle secondarie
contenute nelle prime in modo da proporre una gerarchia delle informazioni.
Il tutto può essere visualizzato in una mappa
concettuale.
Il passo successivo consiste nel produrre un vero e proprio
progetto testuale, ovvero una scaletta in cui si chiarisce non solo la
gerarchia delle informazioni, ma anche l’ordine secondo il quale vogliamo
presentarle.
La scaletta può assumere la forma di un elenco numerato
LA PROPRIETÀ ESPRESSIVA
E’ bene scrivere da subito
curando la proprietà espressiva, ma un ruolo importante sarà affidato
alla rilettura che farete a lavoro terminato. La rilettura
migliore poi, è quella fatta da un’altra persona (l'editor).
- I tempi verbali delle frasi: il presente è il più adatto nelle descrizioni, il passato prossimo o remoto nella ricostruzione di fatti trascorsi. Una volta fatta la scelta, controllate che non vi siano passaggi bruschi da un tempo all’altro e che il rapporto tra passato e presente sia coerente.
- Il soggetto della frase deve essere sempre espresso. Non date niente per scontato, perché mentre voi avete chiaro il “flusso” degli argomenti dall’inizio alla fine, il lettore potrebbe accedere direttamente a una pagina specifica. Se il soggetto sottinteso è chiaro a voi, non lo sarà altrettanto per lui. Se usate dei pronomi, siate sicuri che sia chiaro a chi si riferiscono: esso, questi, -lo, -la, -ne a volte sono evidenti solo per chi scrive.
- Usate i connettivi per legare le frasi una all’altra (congiunzioni, avverbi, pronomi). Tante frasi “secche” accostate una all’altra non fanno un testo.
- Assicuratevi che le informazioni fornite siano in rapporto logico con la premessa. Non posso scrivere un paragrafo sui metodi di valutazione e poi inserire una tabella con l’elenco dei voti assegnati dal 2000 ad oggi. La tabella è utile, ma non a corredo di questo argomento. Sembra ovvio ma non è così.
- Assicuratevi, a livello più generale, che le conclusioni siano in perfetto collegamento con il titolo della relazione e con l'abstract. A volte partiamo con l’idea di dimostrare una certa tesi, ma durante la scrittura troviamo interessanti alcuni risvolti non previsti. Il rischio è che si arrivi a una destinazione non coerente con il titolo e l’introduzione.
- Il linguaggio dovrà essere preciso: se per descrivere un fenomeno avete usato un termine, usate sempre quello; se volete usare sigle e acronimi, la prima volta dovete spiegare per esteso cosa significano; se citate da altre lingue, controllate sui relativi vocabolari; controllate l'ortografia; leggete con attenzione i punti
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