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LA RIFORMA PROTESTANTE
Date da ricordare
1517 – Martin Lutero, monaco
agostiniano, affisse (cioè attaccò) sulla porta della cattedrale di Wittenberg,
le 95 tesi che contestavano la Chiesa cattolica ed alcune sue abitudini (es. la
vendita delle indulgenze).
1529 – i principi e le città
fedeli a Lutero presentarono una “Protesta”
contro la decisione dell’imperatore Carlo V che condannava la riforma
religiosa. Per questo si parla di riforma protestante e di protestantesimo.
Dal 1545 al 1563: sono gli
anni in cui si tenne il cosiddetto Concilio di Trento.
In risposta alle critiche della riforma luterana, si riunirono i religiosi più
importanti per stabilire i fondamenti della dottrina cattolica.
Le cause della riforma
protestante
- Il potere temporale della chiesa (possedeva e
amministrava territori e beni immobili, cioè edifici, ed esercitava un potere
politico)
Dall’epoca
paleocristiana (cioè negli ultimi secoli dell’impero romano) al XVI secolo, la
Chiesa si era organizzata come uno stato regionale (comprendeva Lazio,
Umbria, Marche, Emilia).
Il
papa, infatti, si comportava come un sovrano.
Ad
esempio, il papa si era occupato di lotte fra Comune e Impero, per
salvaguardare i suoi interessi materiali; era intervenuto nella questione
dell’ordine francescano; incoronava gli imperatori; possedeva un esercito.
- Scarsa attenzione alla cura spirituale dei fedeli.
Il
papa, invece, non si occupava del fatto che sacerdoti e frati, spesso,
erano ignoranti e interessati solo ai beni materiali. Anche i vescovi erano in
gran parte uomini politici interessati solo ad arricchirsi con i beni della
Chiesa.
- La vendita delle indulgenze.
Significa
che i fedeli potevano, pagando una somma di denaro, diminuire il tempo
che, una volta morti, avrebbero passato in purgatorio per arrivare prima in
paradiso. Il denaro così raccolto, in realtà, serviva al papa per sostenere le
spese per la costruzione della basilica di San Pietro.
Lutero
diede avvio alla riforma protestante proprio contestando la pratica della
vendita delle indulgenze. Questa condanna delle indulgenze fu spiegata da
Lutero nelle 95 tesi che affisse sulla porta
della cattedrale di Wittemberg nel 1517. Le tesi affermavano che il papa non
poteva cancellare nessuna colpa e quindi mettevano in discussione l’autorità
del papa.
Le basi della dottrina luterana
Al
centro del pensiero di Lutero c’è il rapporto tra l’uomo e Dio. L’uomo
può superare il peccato solo attraverso la fede,
che è un dono di Dio. Le opere e le buone
azioni, che nella visione cattolica portano alla salvezza, non servono
quindi per guadagnare la vita eterna.
Dato
che l’uomo trova la salvezza nella fede, i sacerdoti, intermediari tra
l’uomo e Dio, non servono.
Tutti
i cristiani quindi possono leggere e interpretare direttamente le Sacre
Scritture, come se fossero sacerdoti. Sono previste comunque delle guide, cioè
delle persone esperte di Bibbia che hanno solo il compito di aiutare i fedeli a
interpretare le scritture. Queste guide si chiamano Pastori e si possono
anche sposare.
Gli
unici sacramenti validi sono il battesimo e l’eucarestia.
Le prime conseguenze della Riforma luterana
Il
protestantesimo dilagò nella Svizzera tedesca e nei Paesi Bassi.
Ben
presto si trasformò in una rivolta politica.
Si
ribellarono i nobili per arricchirsi coi beni
del clero.
Si
ribellarono i contadini per liberarsi dagli
obblighi feudali verso i signori laici ed ecclesiastici.
I principi tedeschi reagirono schiacciando nel sangue
queste rivolte.
Anche
Lutero condannò duramente queste rivolte.
La riforma cattolica o Controriforma
Come
reagì la chiesa cattolica di fronte alla spaccatura provocata da Lutero?
Reagì
attraverso una riforma cattolica che doveva sanare
la vita religiosa, attraverso il recupero dei valori evangelici.
Alcuni
di questi riformatori pensavano che ci si dovesse riconciliare (mettere
d’accordo) con i protestanti.
Prevalsero,
però, i riformatori che consideravano i protestanti degli eretici e che
volevano difendere l’ortodossia (cioè la “giusta
dottrina”) della chiesa cattolica, senza cedere di fronte alle richieste del
movimento protestante.
Il Concilio di Trento
Con
l’obiettivo di rinnovare la dottrina della Chiesa cattolica, si tenne a Trento,
tra il 1545 e 1563, con varie interruzioni, un concilio.
La
linea dei riformatori che volevano riconciliarsi con i protestanti fu
respinta.
Il
concilio stabilì, invece, i seguenti punti:
1. la salvezza avviene sia attraverso le opere, sia
attraverso la fede (per i protestanti, solo attraverso la fede)
2. l’interpretazione delle Sacre Scritture rimane
affidata ai religiosi (per i protestanti, i fedeli possono interpretare
liberamente la Bibbia)
3. tutti i sette sacramenti restano validi (per i
protestanti, valgono solo il battesimo e l’eucarestia)
4. si istituisce l’Indice
dei libri proibiti un catalogo di tutte le opere considerate pericolose,
che un cattolico non può leggere o possedere
5. si riorganizza il Tribunale
dell’Inquisizione, per perseguitare gli eretici
6. si istituiscono seminari
per educare il clero
La Compagnia di Gesù
La
Compagnia di Gesù era un ordine religioso, fondato nel 1539 dallo
spagnolo Ignazio di Loyola. I suoi membri ricevevano un’educazione molto rigida
e dovevano obbedire ciecamente al papa e ai loro superiori. Essi avevano
l’importante funzione di istruire ed educare i giovani. Furono, inoltre,
confessori di sovrani, magistrati presso l’Inquisizione e svolsero un’intensa
attività missionaria nei paesi extraeuropei, come Asia e America.
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