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LA
CRISI DELL’IMPERO ROMANO
La crisi
dell’economia imperiale
L’impero era ricchissimo, ma la sua economia era
molto debole. L’agricoltura era arretrata e legata allo sfruttamento della
manodopera degli schiavi. L’afflusso degli schiavi, tra l’altro, diminuì.
Anche il prelievo fiscale (cioè l’imposizione
delle tasse) divenne sempre più oppressivo, danneggiando le attività
artigianali, commerciali e agricole.
Il peso delle tasse fece allontanare le persone
più ricche dalla città. Esse si rifugiarono nelle loro proprietà in campagna.
La villa, cioè la grande azienda agricola, divenne a poco a poco
autosufficiente, producendo tutto ciò che era necessario. Si ridussero così i
traffici commerciali.
1. Com’era l’economia
dell’impero?
2. L’agricoltura era
arretrata o avanzata?
3. Quali spese divennero
insostenibili?
4. Quali settori danneggiò
l’eccessivo prelievo fiscale?
5. Cosa si sviluppò nelle
campagne?
Tentativi di
riforma: Diocleziano
Il tentativo più energico per arginare la crisi
dell’impero fu compiuto da Diocleziano (285-305).
Diocleziano divise l’impero in due parti:
l’Oriente e l’Occidente. Le due parti dovevano essere governate da due
“augusti”, affiancati da due collaboratori, detti “cesari”. Dopo vent’anni i
due cesari si sostituivano ai due augusti. Questo sistema era detto
“tetrarchia” (perché in tutto regnavano 4 persone).
La riforma però non ebbe successo perché
moltiplicò le lotte per la successione fra i cesari.
1. Chi compì una riforma
radicale?
2. Come funzionava il sistema
della “tetrarchia”?
3. Ebbe successo la riforma?
L’alleanza
tra chiesa e impero
All’imperatore Costantino è legata una decisione
di straordinaria importanza storica: l’alleanza tra l’impero e la chiesa.
Con l’editto di Milano del 313, Costantino
concesse infatti ai cristiani la libertà di culto (prima venivano
perseguitati). Con l’apertura nei confronti della chiesa Costantino tentava di
ridare solidità all’impero. Il cristianesimo con la sua forza morale e la sua
diffusione ben radicata poteva costituire una solida base per l’unità della
società.
1. Quale imperatore realizzò
l’alleanza tra chiesa e impero?
2. Con l’Editto di Milano
cosa si concedeva ai cristiani?
3. Perché Costantino fece
questa alleanza con la chiesa?
Teodosio e
la divisione dell’impero
Teodosio (383-395) formalizzò la divisione
dell’impero in due parti aasegnandole ai due figli: ad Arcadio spettò la parte
orientale, ad Onorio la parte occidentale. Questa divisione rappresentò una
vera e propria frattura dell’unità imperiale. Già da tempo le due parti si
muovevano su strade divergenti.
L’Oriente era più sviluppato dal punto di vista
culturale ed economico.
Invece l’Occidente era stato duramente colpito
dalla crisi economica e dalla minaccia dei barbari.
1. In che modo Teodosio
divise l’impero?
2. Qual era la parte più
sviluppata?
3. Qual era la parte più
debole?
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