lunedì 6 maggio 2013

LA CRISI DELL’IMPERO ROMANO

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LA CRISI DELL’IMPERO ROMANO

La crisi dell’economia imperiale

L’impero era ricchissimo, ma la sua economia era molto debole. L’agricoltura era arretrata e legata allo sfruttamento della manodopera degli schiavi. L’afflusso degli schiavi, tra l’altro, diminuì.
Le spese amministrative e militari del gigantesco stato divennero esorbitanti (altissime).
Anche il prelievo fiscale (cioè l’imposizione delle tasse) divenne sempre più oppressivo, danneggiando le attività artigianali, commerciali e agricole.
Il peso delle tasse fece allontanare le persone più ricche dalla città. Esse si rifugiarono nelle loro proprietà in campagna. La villa, cioè la grande azienda agricola, divenne a poco a poco autosufficiente, producendo tutto ciò che era necessario. Si ridussero così i traffici commerciali.

1.     Com’era l’economia dell’impero?
2.    L’agricoltura era arretrata o avanzata?
3.    Quali spese divennero insostenibili?
4.    Quali settori danneggiò l’eccessivo prelievo fiscale?
5.    Cosa si sviluppò nelle campagne?

Tentativi di riforma: Diocleziano

Il tentativo più energico per arginare la crisi dell’impero fu compiuto da Diocleziano (285-305).
Diocleziano divise l’impero in due parti: l’Oriente e l’Occidente. Le due parti dovevano essere governate da due “augusti”, affiancati da due collaboratori, detti “cesari”. Dopo vent’anni i due cesari si sostituivano ai due augusti. Questo sistema era detto “tetrarchia” (perché in tutto regnavano 4 persone).
La riforma però non ebbe successo perché moltiplicò le lotte per la successione fra i cesari.
1.     Chi compì una riforma radicale?
2.    Come funzionava il sistema della “tetrarchia”?
3.    Ebbe successo la riforma?
L’alleanza tra chiesa e impero

All’imperatore Costantino è legata una decisione di straordinaria importanza storica: l’alleanza tra l’impero e la chiesa.
Con l’editto di Milano del 313, Costantino concesse infatti ai cristiani la libertà di culto (prima venivano perseguitati). Con l’apertura nei confronti della chiesa Costantino tentava di ridare solidità all’impero. Il cristianesimo con la sua forza morale e la sua diffusione ben radicata poteva costituire una solida base per l’unità della società.

1.     Quale imperatore realizzò l’alleanza tra chiesa e impero?
2.    Con l’Editto di Milano cosa si concedeva ai cristiani?
3.    Perché Costantino fece questa alleanza con la chiesa?

Teodosio e la divisione dell’impero

Teodosio (383-395) formalizzò la divisione dell’impero in due parti aasegnandole ai due figli: ad Arcadio spettò la parte orientale, ad Onorio la parte occidentale. Questa divisione rappresentò una vera e propria frattura dell’unità imperiale. Già da tempo le due parti si muovevano su strade divergenti.
L’Oriente era più sviluppato dal punto di vista culturale ed economico.
Invece l’Occidente era stato duramente colpito dalla crisi economica e dalla minaccia dei barbari.

1.     In che modo Teodosio divise l’impero?
2.    Qual era la parte più sviluppata?
3.    Qual era la parte più debole?

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