venerdì 24 maggio 2013

GIOVANNI VERGA E LA POETICA DEL VERISMO

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GIOVANNI VERGA E LA POETICA DEL VERISMO

Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 e vi morì nel 1922.
Egli fu il maggiore rappresentante del Verismo in Italia.
Verga adottò la tecnica dell’impersonalità del narratore. Significa che il narratore non fa riflessioni personali, né dà giudizi. Racconta ciò che succede con gli occhi dei suoi personaggi.
I personaggi delle opere di Verga sono contadini o pescatori ignoranti. Le regole di vita rappresentate sono quindi quelle dei contadini e dei pescatori. Anche il linguaggio si rifà a quello del popolo: le frasi sono costruite semplicemente e ci sono modi di dire e proverbi.
Verga scelse di scrivere storie ispirate alla realtà perché in quel periodo l’Italia viveva una difficile situazione. Dopo che l’Italia si era unita (1861) restavano aperti molti problemi. In particolare quelli del sud d’Italia, dove la gente era molto molto povera. Verga era siciliano e quindi conosceva bene quella realtà. Decise quindi di scrivere delle storie che prendevano spunto dalla vita dura delle persone più povere e ignoranti. Però raccontò queste storie senza dare dei giudizi perché pensava che tanto le cose non si potevano cambiare. Possiamo dire che quindi Verga era un pessimista. Era infatti convinto che la vita umana fosse dominata dalla lotta per l’esistenza, e che in questa lotta vincesse sempre il più forte, schiacciando il più debole.
Comunque anche se Verga rappresentava la realtà senza dare giudizi riusciva lo stesso a far riflettere il lettore.

1.     Quando nacque e morì Giovanni Verga?
2.   Di che cosa fu il maggiore rappresentante in Italia?
3.   Che cos’è la tecnica dell’impersonalità del narratore?
4.   Quali personaggi Verga sceglie per le sue storie?
5.   Quale linguaggio usa Verga?
6.   Quale situazione viveva in quel periodo l’Italia?
7.   In particolare quale problema c’era al sud d’Italia?
8.   Da cosa prendevano spunto le storie scritte da Verga?
9.   Verga era ottimista o pessimista?
10.                      La vita umana, secondo Verga, era dominata dalla lotta per l’esistenza. Chi erano i vincitori e chi erano i perdenti?
11. Anche se Verga rappresentava la realtà senza dare giudizi che effetto avevano le sue storie sul lettore?

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