domenica 19 maggio 2013

LA RELAZIONE








LA RELAZIONE

Si tratta di un testo che deve tracciare il bilancio di un’esperienza o il resoconto di una ricerca.
Nella relazione prevale la componente espositivo-informativa.
Ma è presente anche una componente persuasiva, qualora la relazione si proponga di
influenzare una decisione.
In questo tipo di testo vanno comunque escluse opinioni personali o tratti troppo soggettivi.


Definiamo un testo espositivo quando l’argomento di cui si occupa non è un oggetto fisico identificabile nella realtà (raffigurabile mediante una descrizione) né un fatto o una sequenza di fatti (rappresentabili in una narrazione). In un testo espositivo si presentano prevalentemente idee e conoscenze su un determinato argomento.
Tali idee e conoscenze devono basarsi su fonti documentate, e non su una speculazione astratta di chi scrive.
Per produrre una relazione efficace è necessario:
1. procurarsi un’accurata documentazione che deve essere messa a disposizione di chi legge;
2. cercare di ottenere la massima chiarezza espositiva all’interno del testo;
3. pianificare una chiara distribuzione delle informazioni, tale da rendere evidente a chi legge il percorso compiuto da chi scrive;
4. curare con attenzione l’editing; chi legge deve sempre aver chiara l’architettura del testo per poter contestualizzare l’informazione.
Le informazioni ricavate dalle fonti o dall’esperienza non vanno semplicemente elencate, ma devono essere confrontate e rielaborate.
Tra le informazioni riportate nella relazione (e in generale nei testi espositivi) possono quindi intercorrere diversi tipi di rapporti logici:
• parte/tutto
• generale/particolare
• causa/effetto
• classificazioni
• esemplificazioni

LA RELAZIONE - ALCUNE CARATTERISTICHE TESTUALI

Per garantire l’efficacia di una relazione vanno tenuti in considerazione alcuni elementi di carattere testuale:
• oggettività / soggettività
Il risultato conclusivo di una relazione deve apparire come logica conseguenza di quanto riportato nelle parti precedenti (eventuali note personali possono essere collocate in specifiche zone, come ad esempio in una sezione Osservazioni);
• elementi grafici e testo
Nelle relazioni di lavoro illustrazioni, tabelle e grafici sono particolarmente adatti a sintetizzare molte informazioni; tuttavia va ricordato che esse non sostituiscono il testo, ma lo completano e integrano.
• elenchi
Sono una risorsa utile per sintetizzare informazioni, ma, come i grafici e le tabelle, non devono sostituirsi alle spiegazioni e possono generare monotonia.
UNA STRUTTURA-TIPO PER UNA RELAZIONE

La gestione delle informazioni e la loro distribuzione all’interno della relazione costituiscono forse il momento più importante nella progettazione di una relazione.
Le parti che tradizionalmente costituiscono un relazione sono:
1. il titolo;
2. il sommario;
3. introduzione (vengono chiariti gli obiettivi della ricerca);
4. presentazione della situazione iniziale;
5. descrizione delle fasi di lavoro;
6. presentazione dei dati raccolti e loro discussione;
7. conclusione;
8. bibliografia e appendici.

LA COPERTINA DELLA RELAZIONE

Informazioni che devono essere contenute nella copertina:
1. titolo della relazione;
2. rapido sommario del contenuto
3. autore/i della relazione;
4. coordinate per informazioni;
5. destinatario della relazione;
6. data della relazione.

AUTORI E INFORMAZIONI SULLA RELAZIONE

Vanno sempre indicati con precisione gli autori della relazione e il nome di chi ha collaborato ad essa. Può quindi essere dedicata una pagina specifica con queste informazioni:
1. informazioni dettagliate sull’autore;
2. informazioni riassuntive sulla relazione

L’INTRODUZIONE DELLA RELAZIONE

Informazioni che devono essere contenute nell’introduzione:
1. introduzione generale (campo d’indagine della relazione);
2. obiettivo della relazione e suoi destinatari;
3. documentazione.

LA RELAZIONE – IL PROCESSO DI SCRITTURA

Quando si produce un testo complesso, come una relazione, è indispensabile pianificare accuratamente il lavoro.
La fase di progettazione del testo deve comprendere queste operazioni:
• analizzare il compito di scrittura da svolgere;
• raccogliere le idee sull’argomento;
• organizzare le idee;
• elaborare una scaletta.
Per raccogliere le idee sull’argomento possiamo ricorrere a due tecniche:
• la lista, che consiste nello scrivere di getto, una dopo l’altra, tutte le idee che ci vengono sull’argomento, senza preoccuparsi se tutte siano esattamente pertinenti; >>>
• il grappolo associativo, che consiste nello scrivere al centro di un foglio l’idea principale e collegare ad essa tutte le altre idee che ci vengono in mente.
Per organizzare le idee dobbiamo
• riunire quelle presenti nella lista o nel grappolo in gruppi omogenei;
• distinguere le idee principali e quelle secondarie contenute nelle prime in modo da proporre una gerarchia delle informazioni.
Il tutto può essere visualizzato in una mappa concettuale.
Il passo successivo consiste nel produrre un vero e proprio progetto testuale, ovvero una scaletta in cui si chiarisce non solo la gerarchia delle informazioni, ma anche l’ordine secondo il quale vogliamo presentarle.
La scaletta può assumere la forma di un elenco numerato


LA PROPRIETÀ ESPRESSIVA

E’ bene scrivere da subito curando la proprietà espressiva, ma un ruolo importante sarà affidato alla rilettura che farete a lavoro terminato. La rilettura migliore poi, è quella fatta da un’altra persona (l'editor).
  • I tempi verbali delle frasi: il presente è il più adatto nelle descrizioni, il passato prossimo o remoto nella ricostruzione di fatti trascorsi. Una volta fatta la scelta, controllate che non vi siano passaggi bruschi da un tempo all’altro e che il rapporto tra passato e presente sia coerente.
  • Il soggetto della frase deve essere sempre espresso. Non date niente per scontato, perché mentre voi avete chiaro il “flusso” degli argomenti dall’inizio alla fine, il lettore potrebbe accedere direttamente a una pagina specifica. Se il soggetto sottinteso è chiaro a voi, non lo sarà altrettanto per lui. Se usate dei pronomi, siate sicuri che sia chiaro a chi si riferiscono: esso, questi, -lo, -la, -ne a volte sono evidenti solo per chi scrive.
  • Usate i connettivi per legare le frasi una all’altra (congiunzioni, avverbi, pronomi). Tante frasi “secche” accostate una all’altra non fanno un testo.
  • Assicuratevi che le informazioni fornite siano in rapporto logico con la premessa. Non posso scrivere un paragrafo sui metodi di valutazione e poi inserire una tabella con l’elenco dei voti assegnati dal 2000 ad oggi. La tabella è utile, ma non a corredo di questo argomento. Sembra ovvio ma non è così.
  • Assicuratevi, a livello più generale, che le conclusioni siano in perfetto collegamento con il titolo della relazione e con l'abstract. A volte partiamo con l’idea di dimostrare una certa tesi, ma durante la scrittura troviamo interessanti alcuni risvolti non previsti. Il rischio è che si arrivi a una destinazione non coerente con il titolo e l’introduzione.
  • Il linguaggio dovrà essere preciso: se per descrivere un fenomeno avete usato un termine, usate sempre quello; se volete usare sigle e acronimi, la prima volta dovete spiegare per esteso cosa significano; se citate da altre lingue, controllate sui relativi vocabolari; controllate l'ortografia; leggete con attenzione i punti

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