giovedì 2 maggio 2013

LA DIDATTICA MULTIMEDIALE

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LA DIDATTICA MULTIMEDIALE

Uno dei requisiti fondamentali per poter cominciare a pensare in modo costruttivo alle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’ambito della didattica, è quello di
considerarle a tutti gli effetti delle tecnologie cognitive, ovvero delle tecnologie che hanno
implicazioni profonde nei processi cognitivi delle persone che le utilizzano.
La scrittura viene considerata addirittura responsabile della nascita di un nuovo modulo percettivo, la visione alfabetica, a sua volta generatrice dell’intelligenza sequenziale, ovvero l’intelligenza sviluppatasi a seguito dell’acquisizione di abilità e abitudini alla lettura, in opposizione a quella simultanea, intelligenza tipica delle società a cultura orale.

Anche le attuali tecnologie dell’informazione e della comunicazione si configurano come tecnologie della mente e come tali devono essere considerate dalla scuola, visti i profondi riflessi
che esse hanno sullo sviluppo di differenti forme di pensiero e di conoscenza rispetto al libro stampato.
Se da un lato la perdita di forme di sapere viene imputata alle nuove tecnologie, dall’altro se inserite
all’interno di una cornice di senso, consentono un notevole valore aggiunto al processo di insegnamento-apprendimento.
L'esigenza di alleggerire il carico culturale e materiale della nostra scuola è un invito a proporre, contesti didattici all'interno dei quali apprendere sia un’esperienza piacevole e gratificante.
In particolare, gli strumenti multimediali sono estremamente motivanti per bambini e
ragazzi, perché non hanno affatto odore di scuola, danno loro il senso di disporre di risorse
per il saper fare e consentono di non disperdere, ma valorizzare, in un quadro intellettuale
più strutturato, forme di intelligenza intuitiva, empirica, immaginativa, assai diffuse tra i
giovani”.
Attraverso le nuove tecnologie si modifica l'attitudine del soggetto ad apprendere. Le nuove
tecnologie, infatti, pongono in uno stato per cui non si è nell'attitudine di apprendere qualcosa,
bensì nell'attitudine di interagire.
Ciò costituisce un mutamento epocale, poiché le attitudini dei giovani, che si presentano all'offerta formativa, sono fondate sull'interazione. Le nuove tecnologie inducono gli studenti a pensare che il processo di modificazione è gestito da loro stessi.
La connessione tra i saperi, collegati alle reti, è ciò che fa assumere un senso molto più ampio alla didattica. Le reti, per esempio, offrono la possibilità di istruzione a distanza, di istruzione collettiva; esse permettono di costituire una sorta di autore collettivo, che viene contemporaneamente ad essere il tutore e lo studente.
Attualmente assistiamo ad un intreccio continuo tra vecchie tecnologie della comunicazione e nuove tecnologie, tra vecchie forme di trasmissione del sapere e nuove modalità di invenzione e di scoperta del sapere e di apprendimento del sapere.
Studiando per anni il cervello e i suoi meccanismi Gardner ha scoperto l'esistenza di otto diversi tipi di intelligenze, sei in più rispetto alle due prese in considerazione dai test standard per la valutazione del QI (quella linguistica e quella logica). Le nuove tecnologie sono in perfetta sintonia con queste intelligenze multiple: permettono, infatti, di gestire il materiale di studio secondo punti di vista diversi, quelli suggeriti dalle diverse intelligenze multiple.
Tutti noi siamo dotati di queste diverse intelligenze ma non esistono due persone che abbiano esattamente la stessa combinazione di intelligenze. In questo aspetto entra in gioco la didattica multimediale attraverso la quale è possibile cercare di capire le intelligenze dei bambini e personalizzare, individualizzare in modo specifico la didattica. Questa impostazione introduce l’uso della multimedialità come didattica capace di differenziare l’insegnamento a partire anche dallo stesso materiale. Attraverso la tecnologia si può individuare il curriculum, i materiali, gli argomenti offrendo agli studenti molti modi di studiare e molti modi di padroneggiare il materiale.
Dunque le nuove tecnologie digitali sono strumenti molto efficaci per potenziare le eventuali carenze relative ad una delle otto intelligenze multiple. In questo senso esse possono garantire, appunto, una educazione personalizzata.
La più grande promessa della tecnologia è quella di individualizzare l'educazione.
Quello che avviene con la multimedialità è l’uso combinato dei sensi. Quelli suscitati dal testo e quelli agiti direttamente per la percezione di un ambiente immersivo: attraverso l’ambientazione tridimensionale, il suono stereofonico, le immagini ad alta definizione, l’uso del mouse o del joystick ci sentiamo parte dell’ambiente tanto da immaginarci realmente immersi in esso.
I nuovi lettori sono degli iperlettori, che si spostano dentro al testo con il mouse, alla ricerca di modalità individuali di comprensione e di lettura, poiché le nuove forme di lettura danno ascolto a ciascuno, dentro alle quali ciascuno a suo modo trova una voce.
Sono i sensi che ci fanno muovere dentro a questo ambiente divenuto immersivo.
È attraverso di essi che ci orientiamo in un percorso che diviene personale e multisensoriale.
Infatti l’esperienza di lettura e apprendimento evocata dal testo scritto, con le nuove forme del comunicare diviene contemporaneamente fantastica e concreta: attiva un pensiero immaginativo e nello stesso tempo sollecita i sensi che partecipano alla costruzione della realtà immaginata.
Il bambino che si avvicina ad un prodotto multimediale, si espone all’integrazione dei sensi: vista, udito, tatto sono contemporaneamente coinvolti nella lettura e nella comprensione. Con essi e attraverso l’interattività degli strumenti, il lettore partecipa alla costruzione del significato.
Il passaggio dal mono-media (il libro) al multi-media (il cd-rom, internet) ha modificato i classici paradigmi della lettura: da una parte l’antica forma del libro stampato trasmette vissuti, forme di pensiero, immagini scritte che evocano i sensi del mondo reale.
Dall’altra, la nuova forma del cd-rom e della rete internet permettono la lettura attraverso le forme del linguaggio parlato, scritto, verbale, cinestesico, che stimolano direttamente i sensi dell’utilizzatore.  I sensi divengono allora protagonisti di nuovi modi di lettura delle informazioni. Ne consegue che cambiano le modalità di apprendimento-insegnamento, e cambiano le
modalità di acquisire e organizzare le informazioni.
Abbiamo quindi visto che le tecnologie in fondo non sono così lontane dall’essere umano.
Anzi se utilizzate nel modo corretto sono in grado di aiutare l’individuo a sviluppare le sue
capacità cognitive ma compreso questo, è bene sottolineare come molte persone e in
particolare gli studenti che si avvicinano per le prime volte a questi nuovi strumenti come i
computer, per fini didattici, possono incontrare qualche difficoltà.

BIBLIOGRAFIA

- Beeland W. D. Jr, Student engagement, visual learning and technology: can interactive whiteboards help?, Annual Conference of the Association of Information Technology for Teaching Education, Trinity College, Dublin, 2002.
- McLoughlin C., Visual Thinking and Telepedagogy, in R. Kevill, R. Oliver & R. Phillips (Eds.), What works and why, Atti della 14ma Conferenza Annuale della Australian Society for Computers in Learning in Tertiary Education (pp. 403-417), Perth Curtin University, 1997.

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